COP 10
Il COP10 si è concluso senza accordi su come muoversi per ridurre le emissioni dopo l'anno 2012.
A Buenos Aires si è tenuto il COP 10, l'incontro tra i rappresentanti dei 178 Paesi che ne fanno parte, durante il quale dovevano essere tracciate le basi per la fase due del protocollo di Kyoto, cioè le misure antiinquinamento e anti gas serra da prendere dopo il 2012.
L'Europa si è trovata nel ruolo di fare da traino per impedire il congelamento della lotta contro i gas serra. Gli Stati Uniti d’America, che non hanno ancora ratificato il protocollo di Kyoto, hanno fatto capire di non avere nessun interesse ad aprire dei negoziati per il dopo 2012. Gli altri paesi non europei e maggior produttori di emissioni si muovevano in una direzione simile, cercando di frenare eventuali decisioni.
Così India e Cina hanno chiesto garanzie scritte affinché nei prossimi incontri non siano decisioni su tagli alle emissioni di carbone. Cina, India, Brasile, Pakistan e Arabia Saudita hanno chiesto e alla fine ottenuto che il prossimo incontro sarà soltanto un seminario e che non porterà a impegni per ridurre le emissioni da parte dei paesi in via di sviluppo dopo il 2012. I cambiamenti climatici causati dall'effetto serra sono devastanti per i paesi poveri e Buenos Aires doveva essere il luogo dove affrontare questo problema.
Altero Matteoli, ministro dell'ambiente italiano, ha causato non poco nervosismo con la sua dichiarazione che l'Italia dovrà rivedere la sua posizione riguardo il protocollo di Kyoto perché andare avanti senza Usa e Cina non porterà a nessun risultato.
Nonostante tutto le trattative a livello globale continuano.
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