La scuola e il mondo
Club Scuola Italia ha proposto, a partire dal mese di Settembre, un sondaggio conclusosi in questi giorni, dal titolo “La scuola ed il mondo”.
Un anno scolastico apertosi così tristemente per il mondo, con l’attentato alla scuola di Beslan, nonché le terribili vicende ancora in corso in Iraq, ci obbligavano a toccare il tema dell’educazione civica a scuola.
Abbiamo proposto il sondaggio a coloro che, per via del loro ruolo sociale, più di tutti sono chiamati ad esprimere un parere su come aiutare i ragazzi ed i bambini a vivere e comprendere il momento storico che stiamo attraversando e su come trasmettere loro i valori della pace, della tolleranza, della convivenza: i genitori!
Analizziamo insieme le domande che sono state rivolte ai genitori e le loro risposte:
1. Vi offenderebbe di più sapere che uno studente viene discriminato per motivi legati alla sua cultura o sapere che vostro figlio discrimina in prima persona un altro studente?
A questa domanda il 100% dei rispondenti ha scelto la seconda opzione, rivelando l’importanza attribuita al fatto che i propri figli non abbiano atteggiamenti razzisti, indipendentemente da come si possano comportare altri studenti
2. La qualità che dovrebbe possedere un insegnante per trasmettere i valori ai vostri figli è la capacità di esprimersi chiaramente o la coerenza tra le parole ed i comportamenti?
In questo caso, sembra essere sicuro per i genitori il fatto che non contano tanto le parole, quanto i fatti: il 100% dei rispondenti ha indicato come prioritaria la coerenza dell’insegnate tra le proprie parole ed i propri comportamenti. I genitori sono spesso i primi, del resto, a verificare l’importanza di tale atteggiamento: come dire che i ragazzi non si lasciano “incantare” dalle belle parole….vogliono i fatti!
3. La convivenza civile a scuola dovrebbe essere insegnata come materia a se stante o attraverso l’esempio umano degli insegnanti?
Se è vero che la scuola offre programmi di educazione civica portati avanti in vario modo, ai genitori pare ancora una volta fondamentale (100%) scegliere l’esempio da dare agli studenti attraverso il comportamento, a prescindere dalla disciplina insegnata e dal momento didattico vissuto.
4. L’istruzione dovrebbe aprire le menti dei bambini e dei ragazzi verso le possibili diversità degli altri o far conoscere le nostre radici culturali?
In questo caso il 40% dei genitori votanti si è espresso a favore delle radici culturali, mentre il 60% ha scelto l’importanza dell’apertura alla diversità. Sembra dunque che in una maggioranza assoluta di genitori che ritengono fondamentale l’educazione ai valori interculturali, una parte pensi anche che valga la pena conoscere meglio la propria cultura, per interagire con quella degli altri; un’altra parte invece pensa che la priorità vada assegnata all’apertura mentale: due strade per raggiungere lo stesso risultato e che senza dubbio possono coesistere e di fatto coesistono nel sistema della trasmissione culturale italiano: da un lato studiamo al nostra storia, la nostra letteratura e così via, dall’altra ci interessiamo sempre di più alle altre culture europee ma anche a quelle extra europee e non occidentali.
Ce ne interessiamo abbastanza? Probabilmente molti insegnanti stanno facendo del loro meglio.
5. L’educazione alla pace ed alla solidarietà dovrebbe essere insegnata in famiglia e consolidata a scuola o dovrebbe essere trasmessa proprio a scuola?
Ancora una volta, i genitori non hanno dubbi: la famiglia è il luogo in cui l’educazione alla pace deve nascere; la scuola può solamente consolidare la conoscenza e l’”esercizio” di tali valori.
Un’immagine senz’altro tradizionale e, vogliamo aggiungere, rassicurante, del ruolo e della responsabilità squisitamente educativa che i genitori del nostro sondaggio sentono propri: la scuola non può sostituirsi alla famiglia, benché senz’altro la sua importanza nella vita dei ragazzi sia ormai un fatto riconosciuto e assodato.
6. La scuola farebbe meglio a preoccuparsi di portare avanti la propria funzione didattica, dato che la trasmissione dei valori è un compito della famiglia, oppure è bene che dedichi del tempo alla discussione dei valori della pace e della tolleranza?
Nonostante la precedente risposta, che riconosceva alla famiglia il dovere di trasmettere i valori ai figli, il 100% dei genitori, coerentemente con le risposte date in precedenza, riconosce l’importanza di momenti di discussione nell’ambito della vita scolastica, dedicati a temi attuali. Ecco come il “consolidamento” dei valori viene davvero visto come un compito della scuola, più importante dell’esclusivo procedimento della trasmissione culturale.
7. I vostri figli hanno bisogno di comprendere le ragioni di questo conflitto o è meglio che non ci pensino, dal momento che sono già abbastanza spaventati?
A questa domanda, il 40% dei genitori ha risposto che sarebbe meglio per i ragazzi non sentire parlare troppo della guerra in corso. Considerando quanto i mass media tendano ad “invadere” i mezzi di comunicazione con immagini, notizie, scoop sulla guerra, questa risposta è comprensibile: il genitore a volte desidera proteggere il figlio, sin troppo coinvolto emotivamente dagli eventi in corso.
L’altro 60% dei genitori ritiene invece che la maniera migliore per aiutare il proprio figlio in questo momento sia spiegargli le ragioni del conflitto in maniera semplice: a volte ciò che non viene spiegato può generare più ansia di un’amara verità.
Complessivamente il nostro sondaggio sul rapporto tra la scuola ed il mondo rivela che i genitori che hanno risposto riconoscono l’importanza del tema dei valori sui quali si regge la convivenza tra le persone ed il ruolo fondamentale della famiglia come primo luogo dell’apprendimento di tali valori; contemporaneamente, i genitori sentono l’urgenza che anche a scuola i ragazzi abbiano occasione di incontrare persone umanamente valide, disponibili a portare avanti un lavoro educativo nei confronti dei bambini e dei ragazzi, i quali necessitano più di esempi che di parole, più di occasioni di discussione che di nozioni.
Invitiamo chi, genitore, insegnante o studente, abbia un parere da esprimere su questa importante questione, a scriverci:
redazione@clubscuolaitalia.it
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