DIVIETO PER IL TAGLIO DELLA CODA AI CANI
Vietato tagliare orecchie e coda ai
cani!
La Commissione Ambiente del Comune di Milano ha approvato
un'importante norma a favore del benessere dei cani.
L'articolo 19 comma "e" stabilisce infatti che "È
vietato praticare gli interventi chirurgici allo scopo di modificare l'aspetto
di un animale quali il taglio della coda e il taglio delle orecchie".
Tutti i partiti sono d'accordo, centro destra e centro sinistra; non c'è dubbio
che questa norma avrà anche l'approvazione del Consiglio Comunale e diventerà
presto applicata.
La sanzione per chi trasgredisce questo punto del Regolamento Comunale sul
benessere degli animali è "salata": dai 100 ai 500 euro.
Il taglio della coda e delle orecchie ai cani è stato sempre eseguito per
motivi estetici, non sussiste alcun'altra ragione.
Purtroppo questa pratica, che coinvolge nella sola Lombardia 50.000 casi l'anno,
è estremamente dolorosa e, per di più, viene eseguita su cuccioli di pochi
giorni o poche settimane di vita.
La conchectomia (taglio delle orecchie) è effettuata sulla cartilagine
che compone il padiglione auricolare che è ricco di terminazioni nervose, per
questo il taglio risulta molto doloroso, inoltre la fase di cicatrizzazione dura
dai venti giorni fino ad oltre un mese, spesso bisogna ricorrere alla
somministrazione di antibiotici per l'insorgere di infezioni e si può arrivare
a 30 medicazioni.
Si deve pensare, inoltre, che le orecchie e la coda
servono ai cani per mostrare le loro emozioni e il loro stato di salute:
quando il cane è contento e sano scodinzola e ha le orecchie tese e dritte,
quando è triste o ha paura oppure non sta bene, la coda penzola giù tra le
zampe posteriori e le orecchie sono abbassate.
La conchectomia e la caudotomia provocano l'incapacità di esprimere
malesseri e sentimenti, è come se a noi bloccassero la capacità di
sorridere.
Questa norma è un messaggio importante di grande civiltà e sarebbe auspicabile
che venisse fatta una legge nazionale con questi contenuti, come esiste in
Inghilterra dal 1895, e anche in Germania, Svizzera, Danimarca, Svezia, Norvegia
e Olanda.
Nel frattempo altri comuni d'Italia stanno seguendo l'esempio di Milano per
diffondere una vera cultura del rispetto verso gli animali: Torino, Genova,…