Deep Impact centra Tempel 1
L'impattatore della sonda americana Deep Impact ha centrato
nelle prime ore della mattina di lunedì 4 luglio, la cometa Tempel 1, generando
un immenso lampo che ha consentito alle fotocamere della sonda madre di
riprendere l'evento. Lo scontro è avvenuto a 37 000 chilometri all'ora e
ha generato un grande pennacchio di detriti ghiacciati dalla cometa.
"Abbiamo colpito esattamente dove volevamo colpire e l'impatto è stato
più imponente di quello che avevamo pensato che potesse essere", ha detto
il ricercatore della NASA Don Yeomans. La collisione è avvenuta alle 7:52 ora
italiana a 133 milioni di chilometri dalla Terra, quando una immagine scattata
dalla sonda madre ha individuato un getto di materiale brillante provenire dalla
parte posteriore della cometa. Ora si aspettano ulteriori passaggi ravvicinati
di Deep Impact per valutare l'impatto.
Al centro di Pasadena il sospiro di sollievo dei tecnici della missione al
momento dell'impatto è stato forte. Molti temevano infatti che invece di
trovare un nucleo di cometa ben compatto, la sonda passasse attraverso una massa
di pietrisco, un ghiaione spaziale, finendo per far fare alla NASA una brutta
figura da 333 milioni di dollari. Tanto è infatti costato il "fuoco
artificiale" spaziale, che, ha illuminato da 133 milioni di chilometri di
distanza il 4 luglio, la festa dell'Indipendenza americana.
Dai primi dati sembra che la superficie cometaria sia ricoperta da crateri
circolari o da doline. "C'è anche una regione piatta, alcune strutture
lineari e altre zone più accidentate che farebbero la gioia di qualsiasi
geologo", aggiunge Yeomans. Inoltre, nella luce riflessa dal materiale
cometario espulso nello spazio, ci sono alcune caratteristiche spettrali non
identificate. Potrebbe trattarsi dunque del materiale originario del Sistema
solare, che la sonda era andata a cercare nel cuore della cometa.
Redazione Lanci, Agenzia ZadiG-Roma
4 luglio 2005