ANCHE GLI SCIMPANZE' VANNO A SCUOLA
Anche gli scimpanzé possono assumere atteggiamenti di puro conformismo,
esattamente come noi umani. Così tra una tecnica efficace per procurarsi
cibo e un'altra invece poco valida, ma di moda nel proprio gruppo di
appartenenza, le scimmie optano per la seconda ipotesi. A dimostrarlo Andrew
Whiten e Victoria Horner della St. Andrew University (Regno Unito) assieme a
Frans de Waal della Emory University (Usa)
A due femmine adulte,
Erika e Georgia, i ricercatori hanno insegnato a risolvere lo stesso problema in
due modi differenti. Una, per alimentarsi, doveva sollevare un oggetto
che bloccava un pezzo di cibo contenuto all'interno di un complesso apparato.
Georgia invece ha appreso che, per impossessarsi della leccornia, doveva
spingere l'oggetto, il metodo più efficace. Erika e Georgia sono state poi
messe in contatto con gli esemplari del loro gruppo. Risultato: i componenti
tendevano a utilizzare la tecnica appresa dalla loro «insegnante» di
riferimento. Alcuni esemplari del gruppo, che per nutrirsi avevano imparato a
sollevare l'oggetto, hanno scoperto anche l'altro metodo, più efficiente,
ricorrendo però alla fine a quello in voga nel proprio gruppo. L'importanza
di avere un maestro è stata dimostrata poi dal comportamento di un terzo
complesso di scimpanzé, il gruppo di controllo, che in mancanza di un tutore,
hanno avuto enormi difficoltà nell'apprendere ambedue le tecniche. «C'è
sempre stato — afferma Frans de Waal — un acceso dibattito se considerare
questi comportamenti apprendimenti sociali o individuali o se scaturivano da
differenze genetiche o da variabili ecologiche. Con questo esperimento abbiamo
dimostrato che è possibile, addestrando uno scimpanzé, provocare un
comportamento, osservandone poi la sua diffusione all'interno del gruppo di
appartenenza».
Ma la trasmissione di cultura non è un'esclusiva degli scimpanzé:
sarà stata la monotonia di nuotare tutto il giorno in una vasca
o l'esigenza di «personalizzare» la propria dieta con qualcosa di speciale,
sta di fatto che quello che è accaduto recentemente nel Marineland a Niagara
Falls (Canada) e che ha come protagoniste delle orche rappresenta una
conferma del «passaggio» di informazioni e comportamenti nel mondo animale.
"Un giorno ho notato un maschio di orca di quattro anni che cercava di
adescare dei gabbiani — racconta Michael Noonan, docente di Etologia al
Canisius College (Usa) —. All'inizio rigurgitava sulla superficie dell'acqua
del pesce precedentemente ingerito, per poi scomparire, appostandosi sotto la
superficie». Lo spuntino richiamava qualche gabbiano, che rischiava di finire
nelle fauci del cetaceo. Un «gioco» non casuale ma che veniva ripetuto nel
tempo. Dopo qualche mese, la tecnica è stata adottata dal fratellastro più
giovane dell'orca e si è poi diffusa in altri tre esemplari: la loro madre, un
piccolo di sei mesi e un maschio adulto. Altro esempio: recentemente Michael Krützen
dell'Università di Zurigo ha osservato che le femmine di un gruppo composto da
3000 delfini tursiopi della Shark Bay (Australia) utilizzano le spugne come una
specie di guanto per proteggere il muso, sondando il fondo marino alla ricerca
di cibo. Analizzando il Dna mitocondriale, che si trasmette soltanto attraverso
la linea femminile, Krützen è giunto alla conclusione che le utilizzatrici
delle spugne sono tra loro parenti.