CAROTA DI GHIACCIO SVELA I SEGRETI DEL CLIMA DEL PASSATO
L'analisi delle bolle d'aria intrappolate nella carota di ghiaccio ottenuta dal sito Dome C in Antartide ha permesso di estendere le conoscenze sul clima della Terra fino a 650.000 anni
fa. In due articoli pubblicati sulla rivista "Science", i ricercatori del progetto EPICA(European Project for Ice Coring in Antarctica) spiegano di aver ottenuto due risultati importanti.
Il primo è il fatto di aver stabilito una relazione stabile tra il clima e il ciclo del carbonio, relazione che occupa tutto il periodo del
Pleistocene, da 390.000 a 650.000 anni fa. Il secondo è di aver valutato i livelli di ossidi di azoto e di metano nello stesso periodo
geologico.
Dal primo risultato emerge un dato preoccupante: le attuali concentrazioni di anidride carbonica nell'atmosfera sono del 27% più alte di quelle mai registrate durante il Pleistocene. "Questo dimostra che la scala temporale secondo la quale gli esseri umani stanno cambiando il clima del pianeta è molto più veloce di quella dei cicli
naturali", spiega uno degli autori di entrambi gli articoli Thomas Stocker del Physics Institute dell'Università di Berna.
Le informazioni ottenute da questa carota di ghiaccio permettono di esaminare anche il nostro periodo interglaciale attuale. Dati che finora non erano contenuti all'interno della precedente carota di ghiaccio più lunga, quella di Vostok.
Le similitudini tra il periodo attuale e quello precedente esaminato dalla carota sembrano dipendere da una configurazione simile delle orbite terrestri:
è infatti la posizione relativa della Terra rispetto al Sole a essere il fattore determinante nella comparsa delle ere
glaciali. "I dati indicano che il sistema climatico può rimanere in un periodo caldo per 20.000 o 30.000 anni, una cosa che non potevamo ipotizzare sulla base di quanto sapevamo prima", continua il ricercatore.
I dati ottenuti sul metano e sulle concentrazioni di anidride carbonica offrono anche spunti per valutare l'impatto sul clima di attività umane precedenti a quelle industriali, come la deforestazione e la coltura del riso.