CARTA DEI VALORI DELLA CITTADINANZA E DELL'INTEGRAZIONE
La decisione di elaborare la Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione
è stata adottata dal ministro Amato nel 2006 per riassumere e rendere espliciti
i principi fondamentali del nostro ordinamento che regolano la vita collettiva,
sia dei cittadini che degli immigrati, cercando di focalizzare i principali
problemi legati al tema dell’integrazione.
La Carta, redatta secondo i principi della Costituzione italiana e delle
principali Carte europee e internazionali dei diritti umani, si sofferma in modo
particolare su quei problemi che la multiculturalità pone alle società
occidentali.
L'Italia, comunita' di persone e di valori.
L'Italia e' uno dei Paesi piu' antichi d'Europa che affonda le radici nella
cultura classica della Grecia e di Roma. Essa si e' evoluta nell'orizzonte del
cristianesimo che ha permeato la sua storia e, insieme con l'ebraismo, ha
preparato l'apertura verso la modernita' e i principi di liberta' e di
giustizia.
I valori su cui si fonda la societa' italiana sono frutto dell'impegno di
generazioni di uomini e di donne di diversi orientamenti, laici e religiosi, e
sono scritti nella Costituzione democratica del 1947. La Costituzione
rappresenta lo spartiacque nei confronti del totalitarismo, e dell'antisemitismo
che ha avvelenato l'Europa del XX secolo e perseguitato il popolo ebraico e la
sua cultura.
La Costituzione e' fondata sul rispetto della dignita' umana ed e' ispirata ai
principi di liberta' ed eguaglianza validi per chiunque si trovi a vivere sul
territorio italiano. Partendo dalla Costituzione l'Italia ha partecipato alla
costruzione dell'Europa unita e delle sue istituzioni. I Trattati e le
Convenzioni europee contribuiscono a realizzare un ordine internazionale basato
sui diritti umani e sulla eguaglianza e solidarieta' tra i popoli.
La posizione geografica dell'Italia, la tradizione ebraico-cristiana, le
istituzioni libere e democratiche che la governano, sono alla base del suo
atteggiamento di accoglienza verso altre popolazioni. Immersa nel Mediterraneo,
l'Italia e' stata sempre crocevia di popoli e culture diverse, e la sua
popolazione presenta ancora oggi i segni di questa diversita'.
Tutto cio' che costituisce il patrimonio dell'Italia, le sue bellezze artistiche
e naturali, le risorse economiche e culturali, le sue istituzioni democratiche
sono al servizio degli uomini, delle donne, dei giovani, e delle future
generazioni. La nostra Carta costituzionale tutela e promuove i diritti umani
inalienabili, per sostenere i piu' deboli, per garantire lo sviluppo delle
capacita' e attitudini di lavoro, morali, spirituali, di ogni persona.
Dignita' della persona, diritti e doveri.
1. L'Italia e' impegnata perche' ogni persona sin dal primo momento in cui si
trova sul territorio italiano possa fruire dei diritti fondamentali, senza
distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni sociali. Al tempo stesso,
ogni persona che vive in Italia deve rispettare i valori su cui poggia la
societa', i diritti degli altri, i doveri di solidarieta' richiesti dalle leggi.
Alle condizioni previste dalla legge, l'Italia offre asilo e protezione a
quanti, nei propri paesi, sono perseguitati o impediti nell'esercizio delle
liberta' fondamentali.
2. Nel prevedere parita' di diritti e di doveri per tutti, la legge offre il suo
sostegno a chi subisce discriminazioni, o vive in stato di bisogno, in
particolare alle donne e ai minori, rimovendo gli ostacoli che impediscono il
pieno sviluppo della persona.
3. I diritti di liberta', e i diritti sociali, che il nostro ordinamento ha
maturato nel tempo devono estendersi a tutti gli immigrati. E' garantito il
diritto alla vita dal suo inizio fino al compimento naturale, e il diritto alla
salute con le cure gratuite quando siano necessarie; una protezione speciale e'
assicurata alla maternita' e all'infanzia. Il diritto all'istruzione e'
riconosciuto quale strumento indispensabile per la crescita personale e
l'inserimento nella societa'.
4. L'uomo e la donna hanno pari dignita' e fruiscono degli stessi diritti dentro
e fuori la famiglia. Alle donne, agli uomini, ai giovani immigrati l'Italia
offre un cammino di integrazione rispettoso delle identita' di ciascuno, e che
porti coloro che scelgono di stabilirsi nel nostro Paese a partecipare
attivamente alla vita sociale.
5. L'immigrato puo', alle condizioni previste dalla legge, diventare cittadino
italiano. Per ottenere la cittadinanza nei tempi previsti dalla legge occorre
conoscere la lingua italiana e gli elementi essenziali della storia e della
cultura nazionali, e condividere i principi che regolano la nostra societa'.
Vivere sulla stessa terra vuol dire poter essere pienamente cittadini insieme e
far propri con lealta' e coerenza valori e responsabilita' comuni.
Diritti sociali. Lavoro e salute.
6. L'Italia tutela e promuove il lavoro in tutte le sue espressioni, condanna e
combatte ogni forma di sfruttamento umano, in modo particolare quello delle
donne e dei bambini. Il lavoro favorisce lo sviluppo della persona e la
realizzazione delle sue attitudini e capacita' naturali.
7. L'immigrato, come ogni cittadino italiano, ha diritto ad un compenso adeguato
per il lavoro svolto, al versamento dei contributi per la sanita' e la
previdenza, a vedersi garantito il sostentamento nei casi di malattia e
infortunio, e nell'eta' avanzata, alle condizioni previste dalla legge. Ogni
lavoro deve svolgersi in condizioni di sicurezza per la salute e l'integrita'
della persona.
8. Chiunque sia oggetto di molestie, discriminazioni, o sfruttamento, sul luogo
di lavoro puo' rivolgersi alle autorita' pubbliche, alle organizzazioni
sindacali, sociali e di assistenza, per vedere rispettati i propri diritti e
poter adempiere alle proprie mansioni nel rispetto della dignita' umana.
9. Cittadini e immigrati hanno diritto ad essere curati nelle strutture
pubbliche. I trattamenti sanitari sono effettuati nel rispetto della volonta'
della persona, della sua dignita', e tenendo conto della sensibilita' di
ciascuno. E' punita ogni mutilazione del corpo, non dovuta a esigenze mediche,
da chiunque provocata.
10. L'Italia e' impegnata perche' tutti possano fruire di una abitazione
adeguata ai bisogni della propria famiglia e a costi ragionevoli. Chi si trovi
in stato di bisogno, o sia costretto a subire costi eccessivi per la propria
abitazione, puo' rivolgersi alle autorita' pubbliche o alle associazioni
sindacali per ricevere assistenza e ottenere il rispetto dei propri diritti.
Diritti sociali. Scuola, istruzione, informazione.
11. I bambini e i ragazzi hanno il diritto e il dovere di frequentare la scuola
dell'obbligo, per inserirsi a parita' di diritti nella societa' e divenirne
soggetti attivi. E' dovere di ogni genitore, italiano o straniero, sostenere i
figli negli studi, in primo luogo iscrivendoli alla scuola dell'obbligo, che
inizia con la scuola primaria fino ai 16 anni.
12. L'insegnamento e' diretto alla formazione della persona e promuove la
conoscenza dei diritti fondamentali e l'educazione alla legalita', le relazioni
amichevoli tra gli uomini, il rispetto e la benevolenza verso ogni forma di vita
esistente. Anche per favorire la condivisione degli stessi valori, la scuola
prevede programmi per la conoscenza della storia, della cultura, e dei principi
delle tradizioni italiana ed europea. Per un insegnamento adeguato al pluralismo
della societa' e' altresi' essenziale, in una prospettiva interculturale,
promuovere la conoscenza della cultura e della religione di appartenenza dei
ragazzi e delle loro famiglie.
13. La scuola promuove la conoscenza e l'integrazione tra tutti i ragazzi, il
superamento dei pregiudizi, e la crescita comune dei giovani evitando divisioni
e discriminazioni. L'insegnamento e' impartito nel rispetto delle opinioni
religiose o ideali dei ragazzi e delle famiglie e, a determinate condizioni,
prevede corsi di insegnamento religioso scelti volontariamente dagli alunni o
dai loro genitori.
14. Sulla base degli stessi valori, spetta anche ai mezzi d'informazione
favorire la conoscenza dell'immigrazione, delle sue componenti culturali e
religiose, contrastando pregiudizi e xenofobie. Il loro ruolo e' essenziale per
diffondere un pluralismo culturale rispettoso delle tradizioni e dei valori
basilari della societa' italiana.
15. E' garantito il diritto di enti e privati di istituire scuole o corsi
scolastici, purche' non discriminino gli alunni per motivi etnici o
confessionali, e assicurino un insegnamento in armonia con i principi generali
dell'istruzione, e i diritti umani che spettano alle persone. Ogni tipo di
insegnamento, comunque impartito a livello pubblico o privato, deve rispettare
le convinzioni di ciascuno e tendere a unire gli uomini anziche' a dividerli.
Famiglia, nuove generazioni.
16. L'Italia riconosce i diritti della famiglia come societa' naturale
fondata sul matrimonio, e considera l'educazione familiare strumento necessario
per la crescita delle nuove generazioni.
17. Il matrimonio e' fondato sulla eguaglianza di diritti e di responsabilita'
tra marito e moglie, ed e' per questo a struttura monogamica. La monogamia
unisce due vite e le rende corresponsabili di cio' che realizzano insieme, a
cominciare dalla crescita dei figli. L'Italia proibisce la poligamia come
contraria ai diritti della donna, in accordo anche con i principi affermati
dalle istituzioni europee.
18. L'ordinamento italiano proibisce ogni forma di coercizione e di violenza
dentro e fuori la famiglia, e tutela la dignita' della donna in tutte le sue
manifestazioni e in ogni momento della vita associativa. Base dell'unione
coniugale e' la liberta' matrimoniale che spetta ai giovani, e comporta il
divieto di coercizioni e di matrimoni forzati, o tra bambini.
19. L'Italia tutela la liberta' dei minori nello sviluppo della propria
personalita', che si realizza anche nell'incontro con altri giovani e nella
partecipazione alle attivita' sociali. Il principio di eguaglianza non e'
conciliabile con le pretese di separare, a motivo dell'appartenenza
confessionale, uomini e donne, ragazzi e ragazze, nei servizi pubblici e
nell'espletamento delle attivita' lavorative.
Laicita' e liberta' religiosa.
20. L'Italia e' un Paese laico fondato sul riconoscimento della piena
liberta' religiosa individuale e collettiva. La liberta' religiosa e'
riconosciuta ad ogni persona, cittadino o straniero, e alle comunita' religiose.
La religione e la convinzione non possono essere motivo di discriminazione nella
vita sociale.
21. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Lo
Stato laico riconosce il contributo positivo che le religioni recano alla
collettivita' e intende valorizzare il patrimonio morale e spirituale di
ciascuna di esse. L'Italia favorisce il dialogo interreligioso e interculturale
per far crescere il rispetto della dignita' umana, e contribuire al superamento
di pregiudizi e intolleranza. La Costituzione prevede accordi tra Stato e
confessioni religiose per regolare le loro specifiche condizioni giuridiche.
22. I principi di liberta' e i diritti della persona non possono essere violati
nel nome di alcuna religione. E' esclusa ogni forma di violenza, o istigazione
alla violenza, comunque motivata dalla religione. La legge, civile e penale, e'
eguale per tutti, a prescindere dalla religione di ciascuno, ed unica e' la
giurisdizione dei tribunali per chi si trovi sul territorio italiano.
23. La liberta' religiosa e di coscienza comprende il diritto di avere una fede
religiosa, o di non averla, di essere praticante o non praticante, di cambiare
religione, di diffonderla convincendo gli altri, di unirsi in organizzazioni
confessionali. E' pienamente garantita la liberta' di culto, e ciascuno puo'
adempiere alle prescrizioni religiose purche' non contrastino con le norme
penali e con i diritti degli altri.
24. L'ordinamento tutela la liberta' di ricerca, di critica e di discussione,
anche in materia religiosa, e proibisce l'offesa verso la religione e il
sentimento religioso delle persone. Per la legge dello Stato, la differenza di
religione e di convinzione non e' di ostacolo alla celebrazione del matrimonio.
25. Movendo dalla propria tradizione religiosa e culturale, l'Italia rispetta i
simboli, e i segni, di tutte le religioni.
Nessuno puo' ritenersi offeso dai segni e dai simboli di religioni diverse dalla
sua. Come stabilito dalle Carte internazionali, e' giusto educare i giovani a
rispettare le convinzioni religiose degli altri, senza vedere in esse fattori di
divisione degli esseri umani.
26. In Italia non si pongono restrizioni all'abbigliamento della persona,
purche' liberamente scelto, e non lesivo della sua dignita'.
Non sono accettabili forme di vestiario che coprono il volto perche' cio'
impedisce il riconoscimento della persona e la ostacola nell'entrare in rapporto
con gli altri.
L'impegno internazionale dell'Italia.
27. In coerenza con questi principi l'Italia svolge nel mondo una politica di
pace e di rispetto di tutti i popoli, per promuovere la convivenza tra le
nazioni, per sconfiggere la guerra e il terrorismo.
L'Italia e' impegnata in campo internazionale per tutelare le ricchezze di vita
e di ambiente del pianeta.
28. L'Italia ripudia la guerra come strumento di soluzione delle controversie
internazionali, le armi di distruzione di massa, e ogni forma di tortura o di
pene degradanti per la dignita' umana. Essa condanna l'antisemitismo, che ha
portato al genocidio del popolo ebraico, e ogni tendenza razzista che vuole
dividere gli uomini e umiliare i piu' deboli. L'Italia rifiuta tutte le
manifestazioni di xenofobia che si esprimono di volta in volta nella islamofobia
o in pregiudizi verso popolazioni che vengono da altre parti del mondo.
29. Insieme agli altri Paesi europei, l'Italia ha abolito la pena di morte e
lavora nelle sedi internazionali perche' sia abrogata nel resto del mondo.
L'abolizione della pena di morte costituisce un traguardo di civilta' che fa
prevalere il rispetto della vita sullo spirito di vendetta.
30. L'Italia e' impegnata a risolvere pacificamente le principali crisi
internazionali, in particolare il conflitto israelo-palestinese che si trascina
da tanto tempo. L'impegno dell'Italia e' da sempre a favore di una soluzione che
veda vivere insieme i popoli della regione, in primo luogo israeliani e
palestinesi nel contesto di due Stati e due democrazie.
31. Insieme agli altri Paesi europei, l'Italia agisce a livello internazionale
per promuovere ovunque il rispetto della dignita' e dei diritti umani, e per
favorire l'affermazione della democrazia politica, come forma di Stato che
consente la partecipazione dei cittadini al governo della cosa pubblica e il
rispetto crescente dei diritti della persona.
fonte: Ministero
dell'Interno