E' stata inaugurata a Fusina, dove si trovano gli impianti, per lo più
non utilizzati del polo chimico di Marghera, la prima centrale elettrica ad idrogeno al
mondo costruita dall'Enel.
A Fusina c'era già la centrale termoelettrica "Palladio" dell'Enel; a due passi gli impianti del Petrolchimico che come elemento di risulta dei processi industriali producono proprio l'idrogeno. Ironia della sorte: allo stato attuale della ricerca, se le industrie chimiche non producessero idrogeno come "scarto" di lavorazione, questo tipo di energia pulita non esisterebbe perché totalmente
non economico L'impianto di Fusina con i suoi 60 milioni di chilowattora l'anno di energia può soddisfare il fabbisogno di 20mila famiglie e senza emissioni in
atmosfera. Con quest'opera Enel partecipa al progetto "Hydrogen Park" voluto dagli Industriali di Venezia col supporto di Regione Veneto e Ministero
dell'Ambiente. Obiettivo è creare il più grande parco sperimentale per la realizzazione di un'economia basata sull'idrogeno.
La speranza è che Marghera diventi uno dei punto di riferimento a livello internazionale per la ricerca sull'energia pulita.
Ma Enel si sta occupando anche di Porto Tolle dove sta riconvertendo a carbone la vecchia centrale termoelettrica ad olio combustibile. L'impianto in questo caso comporta un investimento di circa 2,5 miliardi di euro ma la produzione di elettricità, a regime, renderà il Veneto energeticamente autosufficiente.
Quello di Porto Tolle tra l'altro rientra tra i sei progetti più maturi e
promettenti selezionati dall'Unione Europea per il sequestro dell'anidride
carbonica. La tecnologia che si andrà ad applicare sarà infatti il risultato della ricerca sul carbone a zero emissioni, che l'Enel in questi anni ha sviluppato in maniera particolare.
La centrale a carbone di Porto Tolle dovrebbe entrare in funzione nel 2015.